Esseri Senzienti e Non Senzienti Ciò che esiste in éstēsā

In éstēsā vi è una tradizionale divisione fra esseri senzienti e esseri non senzienti.
Si conviene che gli esseri senzienti siano otto:

  1. cristalli – ksûmana,
  2. microbi,
  3. piante,
  4. funghi,
  5. animali – índana,
  6. spiriti – khéítsuna,
  7. persone – dóčhemona,
  8. divinità (pacifiche e irate) – thùsjathéúsō;

mentre i non senzienti sono cose, oggetti, sia di origine naturale (p.es. una pietra sedimentaria) sia artefatti (p.es. un liuto).

Per “cristalli” si intendono alcune pietre dotate di particolari proprietà, tali che le rendono atte a essere ricettacolo di un tipo di coscienza; i cristalli interagiscono con gli altri esseri senzienti secondo la propria disposizione naturale. Un cristallo unico e famoso era la pietra scrivente di qádobāyn. I cristalli del volo, attivati da complessi canti, erano noti per le loro idiosincrasie.

Per “microbi” si intendono quegli esseri non individuabili dall’occhio degli altri esseri (almeno di quelli che indagano la natura, eseguono classificazioni e redigono trattati in proposito), esclusi i funghi. Oggi sulla Terra li definiremmo microrganismi, quali protozoi, alghe, batteri e virus.

Per “spiriti” si intendono quegli esseri che mancano in sé dell’aggregato della forma. Possono comunque manifestarsi come persone di forma stravagante, suono, vento, lampo e così via, sebbene non mantengano mai a lungo l’aspetto preso. Possono scegliere un oggetto e farne il proprio ricettacolo, sì da renderlo come vivo; e anche divenire simbionti con altri esseri senzienti. In entrambi i casi conferendo loro particolari qualità. Alcuni hanno una propria individualità ed è possibile relazionarsi con essi, altri sono più simili a forze della natura.

Per “persone” si intendono quegli esseri che -sulla Terra, da un punto di vista antropocentrico- definiremmo umanoidi, antropomorfi, quale che -in éstēsā– ne sia l’origine; le persone vengono divise in otto razze (vedi oltre, in un prossimo articolo).

image: Enti Esistenti

Da notare che i termini “uomo – júhẅoš” e “donna – úgenī” (e i loro plurali) vengono usati per indicare rispettivamente un maschio e una femmina (effettiva/o o apparente) di una qualsiasi delle otto razze, nonché di spiriti e divinità quando assumono, sia pur vagamente, la forma di persone; invece per indicare gli esseri appartenenti specificamente alla razza umana (l’equivalente supposto del genere Homo) uso i termini “Umano” e “Umana”.

Saggi e sagge concordano che, fra gli esseri senzienti, persone e divinità siano caratterizzate da un’intelligenza di tipo discorsivo, mentre microbi, piante, funghi e animali da un’intelligenza di tipo non-discorsivo; cristalli e spiriti “ondeggiano” fra queste due categorie.

Inoltre si ritiene che:
 animali e microbi esprimano uno stile di vita marcatamente movimentato;
 persone e spiriti uno stile di vita moderatamente movimentato;
 divinità e funghi uno stile di vita moderatamente statico;
 piante e cristalli uno stile di vita marcatamente statico.
Movimentato e statico non si riferiscono qui alla velocità dell’eventuale movimento o all’abitudine a risiedere nello stesso luogo piuttosto che a spostarsi, bensì alla prevalenza dei processi mentali.

P.S.: Ancora un poco di tempo e decifrerò i termini in thómbīnjoț ancora non riportati.