Un pallido cielo Riflessioni di un samurai buddhista

Quando ero giovane, tenevo un diario
in cui annotavo giorno per giorno
le cose spiacevoli e i miei errori.
Non passava giorno
in cui non ne commettessi almeno venti
o trenta.
Il risultato è che
ho smesso di scrivere.

_ Tsunetomo Yamamoto _

image: Gong with broken penciloriginal mash-up picture, source image(s): "HubbackSsGongSculpt"; from  Wikimedia Commons

Yamamoto Tsunetomo era un samurai della prefettura di Saga nella provincia di Hizen (Kyūshū); image: map of Japan with highlighted Sagaentrò al servizio del signore Mitsushige Nabeshima all’età di 9 anni e per trenta dedicò la sua vita a Nabeshima e al suo clan. All’età di 20 anni incontrò il monaco buddista Tannen, che aveva lasciato il tempio per protestare contro la condanna di un altro monaco, e Ishida Ittei, un consigliere confuciano di Nabeshima, esiliato per più di 8 anni a causa della sua opposizione alla decisione di un daimyō.
Nel 1700, alla morte del suo patrono, non scelse di accompagnarlo in junshi, il “suicidio attraverso fedeltà”, poiché Nabeshima quand’era in vita aveva espresso disaccordo per tale pratica.

Calpesta in fretta, attraversa il muro di ferro.

Dopo alcuni dissapori con il successore di Nabeshima, Tsunetomo si risolse di prendere i voti buddisti nella scuola Zen Sōtō e ottenuto il nome di Jōchō si ritirò in un eremo in montagna. Lì, tra il 1709 e il 1716 compose, insieme al suo allievo Tashiro Tsuramoto, Hagakure, l’opera sullo spirito e il codice di condotta dei samurai. Tsunetomo era disgustato da quella che vedeva come l’erosione dell’etica e dello spirito dei samurai in tempo di pace e in questo senso Hagakure può essere letto come una protesta contro “l’addomesticamento dei samurai”.

Tutti noi amiamo la vita.
Per di più, fondiamo la nostra visione del mondo
sulle cose che ci piacciono.
Se però continuiamo a vivere
avendo disatteso il nostro progetto esistenziale,
allora
siamo dei codardi.

Tsunetomo chiese al discepolo di non pubblicare mai questi pensieri bensì dare fuoco al libro, tuttavia il giovane Tsuramoto decise di renderlo pubblico con il nome di Nabeshima Rongo, o “i Dialoghi di Nabeshima”. Il libro fu adottato per secoli come codice dei Samurai e stampato solo nel 1906 con il titolo Hagakure (“All’ombra delle foglie” o “Foglie nascoste”).

Nel passato
e nel presente
molti esempi di guerrieri
che possedevano soltanto l’audacia,
mancando di compassione.
Essi tuttavia
morirono miseramente.

Tsunetomo ritenne che diventare tutt’uno con la morte nei propri pensieri fosse il più alto raggiungimento della purezza e della concentrazione. Sentiva che la volontà di morire dà luogo a uno stato di vita più elevato, infuso di bellezza e di grazia al di là della portata di chi si occupa soltanto di preservarsi.

Senza pensare al trionfo o
alla disfatta,
andare semplicemente incontro
alla morte, come folle,
non por tempo in mezzo:
così ci si desta dal sogno.

Le informazioni biografiche sono una collazione, tradotta dall’inglese, tratta da:
__ α) www.japanitalybridge.com/en/2020/05/japan-history-yamamoto-tsunetomo
__ β) www.columbia.edu/~hds2/chushinguranew/Bushido/Hagakure.htm
__ γ) en.wikipedia.org/w/index.php?title=Yamamoto_Tsunetomo;

le citazioni di Tsunetomo sono tratte dall’edizione BUR -i classici blu- di Hagakure,
a cura di Leonardo V. Arena;

le interruzioni di riga nei suoi pensieri sono nostre!


      
Tier of Steps toward a pale Sky – MoNoKhi, 2020
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