The Subtle Seven Sundrops (Flourishing) §2

Avevo già presentato The Subtle Seven Sundrops (Flourishing) qui.
Sebbene l’iniziale progetto multimediale sia sfumato, il lavoro sulla musica continua e progredisce: il brano è quasi completo!
Quasi significa che: la struttura, la strumentazione, le note in tutti i loro intrecci sono definite e definitive.
I suoni ancora no: sto lavorando sulla modifica e raffinamento di alcuni campionamenti e su differenti modalità di compressione (sarà leggera ma un poco ne occorre).

Entriamo intanto più nel dettaglio di questa articolata composizione.

Le 7 sezioni del brano e i relativi chakra, visualizzati come movimenti di un pendolo; al centro il chakra centrale, a sinistra quelli inferiori, a destra quelli superiori.

Sundrops -gocce di sole- è il nome del genus Oenothera, detto anche primula della sera.
Il fiore è una metafora dell’architettura dei 7 (secondo la visione tradizionale più diffusa) chakra del corpo umano.
Una suite musicale in 7 sezioni che scivolano vicendevolmente l’una nell’altra sonorizza l’atmosfera, il mood di ciascun chakra, seguendo una sorta di movimento del pendolo, da un punto centrale (il chakra centrale) verso le estremità sinistra (i chakra inferiori) e destra (i chakra superiori).

La tonica della composizione è la nota re; la scala principalmente usata è quella a 8 toni, con intervalli alternantisi di 1 semitono e 1 tono:
re, mib, fa, fa#, sol#, la, si, do.
Questa scala è usata in tutte le sue note soltanto dalla 4° sezioni in avanti.
Le si contrappone talvolta un’altra scala, a 7 toni: re mib fa sol la sib do.
La 3° sezione è caratterizzata da questa scala, che occasionalmente ritorna anche in alcune delle sezioni successive.
Le 2 note restanti, do# mi, sono usate assai raramente, alla stregua di cromatismi (anche sol sib si possono essere considerati cromatismi quando compaiono senza far parte della scala in uso). Peraltro hanno un ruolo più incisivo nell’evidente cadenza della 7° sezione (Sol#m Fa#m Fa Re, con diverse estensioni)

Ciascuna sezione è introdotta da una nota di campana, scelta dalle note della scala a 8 toni in relazione alla posizione del chakra più uno;
p. es., la 2° sezione, 3° chakra, ha quale nota introduttiva il fa#, quarta nota della scala.

Le prime sezioni sono caratterizzate da lunghe note di bordone, singole o doppie (la tonica è sempre presente), realizzate da sintetizzatori, sulle quali a tratti si muovono le percussioni.
Nel complesso, sono usati 14 diversi sintetizzatori per le testure gravi e acute, che suonano in gruppi di 2 o 3.

Man mano che la composizione procede, l’armonia e l’orchestrazione si evolvono, con l’aggiunta di altre percussioni intonate (vibrafono crotali glockenspiel), di ottoni (3 trombe -di cui una in fa- 2 tromboni 1 tuba), di archi (la classica sezione con doppi violini viole violoncelli contrabassi, in realtà per le mie preferenze sezione poco usuale), di un basso profondo ottenuto da un piano elettrico.
Il particolare sapore della scala a 8 toni si gusta appieno nella 6° sezione, in cui archi e ottoni s’incontrano e si scontrano; la 7° e conclusiva sezione mescola le forme iniziali (drone music) con l’orchestra e una voce speciale, quasi di sirena.

I tempi metronomici di ciascuna sezione sono anch’essi relativi alla posizione del chakra: il tempo base 11 (che in questo contesto offre una gamma di tempi lenti e mediani) viene moltiplicato per il numero di posizione del chakra e -se il chakra è inferiore a quello centrale- ulteriormente moltiplicato per un coefficiente pari a: 2 elevato a 4 meno il numero del chakra; p. es., la 1° sezione, 4° chakra, ha quale tempo 44 = 11 × 4; la 6° sezione, 1° chakra, ha quale tempo 88 = 11 × 1 × 23. Questa strategia garantisce che le sezioni dedicate ai chakra inferiori si muovano in un tempo più veloce e contribuisce a rendere tali sezioni movimentate.

Tutte le sezioni condividono ritmi multipli, da 2 a 4 sovrapposizioni ritmiche.
P. es., sotto questo aspetto, la 4° sezione è quella più articolata: il ritmo principale prevede due sequenze che si alternano, una in 15/4 (= 4/4 × 3 + 3/4), l’altra in 15/8 (= 4/4 + 7/8); a queste si sovrappongono 3 altre strutture ritmiche: in 11/4 (che si riallinea alla ritmica principale alla fine della sezione), in 6/4, in 9/16!

D’altra parte, mentre sono ancora alla ricerca degli ultimi suoni, sono soddisfatto delle migliorie che durante il 2017 ho apportate: ora tutte le fasce che realizzano un drone sono ricche di profondità e modulazioni, e talvolta arretrano in un secondo piano che lascia maggior spazio a frammenti armonici più articolati. Le percussioni elettroniche sono più sottili o più incisive secondo necessità, mentre quelle acustiche godono di maggiori sfumature timbriche ed espressive.

Numerose battute sono state introdotte qua e là -a volte con fatica, dovendo così riallineare anche tutte le sequenze secondarie- e alcune metriche sono state modificate;  gli amplessi ritmici sono intrecciati con miglior cura, avendo spostato e perfezionato alcune delle numerose sequenze.
Il risultato è che l’intera composizione respira meglio ed è ritmicamente più coerente.

L’aggiunta di una terza tromba, inizialmente non prevista, ha colmato un piccolo vuoto armonico e timbrico nella sezione degli ottoni, che -limitatamente alle sole trombe- è ora presente in due sezioni, la 4° e la 6° (in origine gli ottoni dovevano suonare soltanto nella 6°, che rimane comunque caratterizzata dalla potenza grave dei tromboni e della tuba).

Non entro invece nel merito dell’atmosfera che ho privilegiato per sonorizzare ciascun chakra: considero questa scelta strettamente personale, e un ascoltatore / un’ascoltatrice potrà condividerla e abbracciarne le suggestioni o meno.

original mash-up picture, source images from Wikimedia Commons

Più recentemente, ho deciso di realizzare anche un videoclip astratto dell’intera composizione! L’impresa necessiterebbe di macchine ben più potenti di quelle cui attualmente l’associazione può disporre, ma do inizio al cimento tramite rendering parziali dei vari elementi che compongono il video, costituito da simboli dei chakra, da macchie pulsanti di colore, da linee e punti e altre forme più complesse che si intrecciano con i simboli.


↓ Qui potete vedere e ascoltare la bozza di tutta la 1° sezione fino allo scivolamento nella 2°. MoNoKhi - The Subtle Seven Sundrops (Flourishing)
Versioni precedenti: 2016-10-07, 2017-04-14, 2017-04-21, 2017-05-04; attuale: 2018-03-01

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